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Senna (Presidente CAO nazionale): “L’Odontotecnico non diventi professione sanitaria”

Senna (Presidente CAO nazionale): “L’Odontotecnico non diventi professione sanitaria, si creerebbe commistione di ruoli”

Sì a un’evoluzione della formazione dell’Odontotecnico, il soggetto abilitato alla fabbricazione dei dispositivi medici odontoiatrici – ad esempio le protesi – che lo porti ad acquisire competenze aggiornate in ambito ingegneristico e dei bio-materiali. No, invece, a una trasformazione di quella che oggi è un’arte ausiliaria in una professione sanitaria. Sarebbe non solo ingiustificata, ma anche rischiosa, potendo favorire confusione e commistioni di ruoli.

È netta la posizione della Commissione Albo Odontoiatri nazionale della FNOMCeO che, con il suo Presidente Andrea Senna, entra a gamba tesa nel dibattito di questi giorni. Auditi nell’ambito dell’indagine conoscitiva alla Camera dei Deputati sul riordino delle professioni sanitarie, che si è da poco conclusa, i rappresentanti degli Odontotecnici hanno infatti richiesto di diventare professionisti sanitari. La questione è poi stata riproposta con una nota inviata questo mese ai giornali di categoria.

“È giusto e legittimo che gli Odontotecnici vogliano acquisire nuove competenze in ambito ingegneristico e delle biotecnologie – afferma Senna – e questo per un aumento dell’efficacia e della sicurezza dei manufatti fabbricati, senza però mai invadere il campo sanitario, che è proprio degli Odontoiatri. L’attività svolta dall’Odontotecnico è, infatti, strettamente riservata a un momento non clinico, in assenza del paziente e al di fuori dello svolgimento di tutte le attività concernenti l’Odontoiatria”.

“Come Commissione Albo Odontoiatri nazionale – continua il Presidente – riteniamo dunque che non possa darsi seguito al riconoscimento degli Odontotecnici come professionisti sanitari. Laddove, infatti, agli Odontoiatri sono affidate, in forza di un titolo abilitante e per le specifiche competenze, le attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, gli Odontotecnici sono “fabbricanti” di dispositivi medici, soggetti abilitati alla produzione. Per questo anche un eventuale percorso universitario dovrebbe, appunto, essere inquadrato nell’ambito ingegneristico e delle biotecnologie. E, soprattutto, non può esserci commistione tra l’attività professionale di studio Odontoiatrico e quella artigianale di laboratorio odontotecnico”.

“Se così non fosse – conclude Senna – il rischio sarebbe quello di favorire pericolose confusioni e commistioni di ruoli, sino a creare aree grigie in cui possono con facilità insinuarsi fenomeni di abusivismo. Quei fenomeni che la legislazione vigente vuole scongiurare e che la giurisprudenza della Suprema Corte ha più volte sanzionato, stabilendo i limiti e le modalità di esercizio dell’attività di Odontotecnico”.

Ufficio Stampa FNOMCeO
[email protected]
7 maggio 2025


Nota:

L’odontotecnico, titolare del laboratorio odontotecnico, è colui che costruisce la protesi dentaria che il medico dentista inserirà in bocca. Iscritto in CCIAA come impresa artigiana, con codice Ateco 32.50.20 (classificazione delle attività economiche).

All’odontotecnico spetta la progettazione tecnica e la realizzazione della protesi che deve essere conforme alla prescrizione del medico dentista e conforme a quanto previsto dall’allegato 1 del MDR UE 2017/45. All’odontotecnico è fatto assoluto divieto di operare a contatto con il paziente.

Oggi per diventare odontotecnici (arte ausiliaria della professione sanitaria fabbricanti di Dispositivi medici su Misura DMSM) si deve frequentare un istituto ad indirizzo professionale. Il corso di studi è di durata quinquennale. Al termine dei cinque anni, dopo il superamento di un esame maturità, il diplomato potrà conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione, che consente di poter esercitare l’attività professionale ed iscriversi al Ministero della Salute come fabbricante titolare di laboratorio tecnico, oppure lavorare come dipendente.

L’esame di abilitazione viene svolto direttamente nella sede dell’Istituto nel mese di settembre-ottobre di ogni anno (secondo calendario del MIUR subito dopo il diploma di maturità).

Per ANTLO (Associazione Nazionale Tecnici Laboratorio Odontotecnico) è prioritario l’ottenimento del riconoscimento professionale per l’odontotecnico italiano, la lotta a tutte quelle azioni intese ad appiattire la figura dell’odontotecnico come semplice artigiano o, ancor peggio, di assemblatore, non tenendo conto dell’alta professionalità intellettiva necessaria all’odontotecnico.

Negli ultimi anni è stata proposta dalle associazioni di categoria odontotecniche una modifica al profilo professionale, che prevederebbe l’istituzione di un corso di laurea triennale in Scienze odontotecniche. Il nuovo profilo per la professione di odontotecnico è stato al vaglio del Ministero della Salute e di altre Istituzioni.

In base alla L. 3/2018 (cd. Legge Lorenzin), gli Odontotecnici a pretendono che la loro Professionalità sia annoverata fra le Professioni sanitarie. In effetti, considerato che parte del corso di laurea in Odontoiatria ricomprende anche nozioni sui dispositivi protesici, la pretesa non appare poi così esosa.

Con la seconda riforma sanitaria del 1999, è stata definitivamente prevista la soppressione della nozione di professione sanitaria ausiliaria nel testo unico delle leggi sanitarie del 1934, sostituita dalla locuzione omnicomprensiva professione sanitaria (v. art. 1, co. 1 legge n. 42 del 1999). La legge 10 agosto 2000, n. 251, reca infatti la nuova disciplina organica delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica.

Il parere ministeriale contrario ad un Ordine degli odontotecnici è stato impugnato prima al TAR e poi al Consiglio di Stato il quale con sentenza del 30 gennaio 2024, n. 932 ha aperto la strada all’ingresso degli odontotecnici tra i professionisti sanitari.

Di conseguenza, fatte salve le ulteriori determinazioni che l’Amministrazione riterrà di adottare in sede di riesame dell’istanza di riconoscimento, torna ad aprirsi per gli odontotecnici la possibilità di vedersi accordato l’ingresso nel novero delle professioni sanitarie ex lege riconosciute, con tutte le ricadute che ne derivano, tra l’altro, in termini ordinistici.

I rappresentanti degli Odontotecnici, auditi nell’ambito dell’indagine conoscitiva alla Camera dei Deputati sul riordino delle professioni sanitarie (si veda il nostro approfondimento), hanno infatti chiesto di diventare professionisti sanitari.

 

Redazione Fedaisf

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