
«Dati recenti, presi a campione dalle regioni, ci dicono che fino al 30% delle prescrizioni sia inappropriato. Questo è un fenomeno da monitorare con attenzione e da combattere». Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Horace Schillaci, ospite di Healthcare & Pharma Talk, il format di Rcs Academy.
Nel corso dell’intervista con il direttore del Corriere della Sera, che si è tenuta giovedì 30 maggio, Schillaci ha aggiunto: «È importante che i cittadini facciano gli esami di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno, l’appropriatezza è un argomento di grande attenzione».
Il Ministro ha parlato anche dell’importanza della prevenzione, con intelligenza artificiale, medicina digitale e telemedicina come strumenti utili per ottimizzare le risorse. E a proposito del Servizio sanitario nazionale, che Schillaci ha definito «una infrastruttura bella, che basa i suoi principi sull’universalismo: dare cure gratuite a ogni cittadino, indipendentemente da dove vive e dalla capacità economica», il Ministro ha sottolineato che la vera sfida è «continuare a dare assistenza gratuita a tutti e far sì che le italiane e gli italiani possano avere nuovi farmaci che curano malattie che fino a poco tempo fa erano ritenute incurabili, assicurando la tenuta del servizio stesso».
«Credo che sul tema del contratto dei medici di famiglia sia giusto lasciar scegliere i medici se continuare ad essere liberi professionisti o diventare dipendenti del Ssn». Queste le parole del ministro della Salute Horace Schillaci, intervistato da Luciano Fontana – Direttore Corriere della Sera, alla nona edizione del Business Talk «Healthcare & Pharma Talk – Farmaci e cure: Strutture Sanitarie e Nuove Tecnologie» di RCS Academy, in collaborazione con Corriere della Sera e Corriere Salute
Ha proseguito il Ministro: «Dobbiamo rendere nuovamente più facile e attrattivo fare il medico di famiglia, c’è una crisi vocazionale. Oggi nei concorsi non c’è un’ampia partecipazione. È necessario varare una riforma che preveda una scuola di specializzazione universitaria su base nazionale. Dobbiamo avere più medici di famiglia, che sono il primo punto di contatto tra cittadini e Ssn. Credo sia fondamentale che i medici di medicina generale passino una parte del loro tempo all’interno delle strutture della medicina del territorio previste dal Pnrr». (Fonte: Academy)